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Per escursionisti più allenati, il sentiero ad anello lungo i versanti del maggiore tra i rilievi Euganei.
Adatto ad escursionisti più allenati, il Sentiero del Monte Venda "G.G.Lorenzoni" è il sentiero ad anello lungo i versanti del maggiore tra i rilievi Euganei.
La partenza è posta in corrispondenza di Casa Marina a Galzignano Terme, località Sottovenda.
Per raggiungerlo da Abano Terme (15 km circa), è sufficiente percorrere la provinciale San Daniele fino al centro di Torreglia, svoltare a destra sulla provinciale Speronella che sale sui Colli, fino al bivio per il Roccolo, e seguire poi la strada (via Roccolo) che sale a tornanti, ripida, fino al passo.
700 metri dopo lo scollinamento, è possibile parcheggiare sulla sinistra in prossimità della chiesetta di San Giovanni, oppure prendere sulla destra via Sottovenda, fino a raggiungere il parcheggio di Casa Marina sede del Centro Visite del Parco dei Colli Euganei e punto di partenza del sentiero.
Il tracciato comincia con una stradina bianca che conduce ad una rapida salita e poi sulla destra sale alle Fontane, più precisamente all'antica Fontana Olivato, che ancor oggi sgorga tra le marne euganee.
Qui, dopo una pioggia o al crepuscolo, tra le foglie si può scorgere il timido e innocuo orbettino e nelle giornate umide primaverili o autunnali si può incontrare la Salamandra pezzata, anfibio dall'inconfondibile livrea nera chiazzata di giallo.
Superata la Fontana, il sentiero gira sotto un grande carpino nero, sale su un ripiano ed entra in un castagneto particolarmente luminoso con esemplari di roverella, orniello, acero, nocciolo, corniolo e con un vario sottobosco tra cui spiccano l'elleboro, il dente di cane e la polmonaria.
Proseguendo il percorso s'incontra uno slargo: si tratta di una piccola piazzola di una vecchia carbonaia dove in passato si svolgeva la tipica attività di trasformazione della legna fresca in carbone dolce o carbonella.
Dopo un breve rettilineo si giunge ad una sporgenza rocciosa dove, grazie alla maggiore esposizione solare, troviamo specie di macchia mediterranea, come cisto a foglie di salvia, ginestra, dittamo e asparago pungente.
Segue una breve rientranza e una nuova sporgenza rocciosa. Da qui la stradina si abbassa in leggera discesa e, superati un carpino bianco e un gruppo di ontani neri, si arriva ad un'altra carbonaia chiamata "il carbonaie dea busa dei onari".
Da qui il sentiero riprende a salire fino al raggiungimento di un esemplare di faggio (che nei Colli Euganei rappresenta un relitto dell'epoca glaciale) e successivamente di un grande acero montano. Nel cammino si distinguono dei massi trachitici squadrati e una roccia sovrastante il bosco chiamata la "Pria de Scanavaca" rifugio di faine, tassi e volpi.
Il bel castagneto termina presso un piccolo scoglio di fine breccia riolitica lasciando il posto a una boscaglia di robinia e sambuco. Il sentiero si protrae quindi verso il più fresco, umido e abbondante bosco del versante settentrionale.
Superato un bivio che scende a destra verso il Roccolo, al culmine del poggio si svolta a sinistra, dove comincia un nuovo breve, ma impegnativo tratto in salita, fino al raggiungimento della deviazione per i ruderi del Monastero degli Olivetani (3 km, 2h, quota max 580m).
I primi documenti che fanno riferimento al monastero risalgono al 1197, ma i padri fondatori sono considerati 2 monaci benedettini di S. Giustina (Padova), che nel 1207 salgono al colle e, "patrocinati" da alcuni nobili locali, costruiscono alloggi e una chiesa dedicata a S. Giovanni Battista. Dopo il 1300 il monastero passa all'ordine degli Olivetani che, sotto la protezione dei Carraresi, ingrandiscono e abbelliscono il monastero. Nel 1771 la Repubblica di Venezia sopprime il monastero trasferendo i monaci, condannandolo di fatto alla rovina.
Il sentiero, a questo punto, prosegue in discesa e attraversa nuovamente il bosco. In prossimità di due panche la strada diventa lastricata in pietra fino a sbucare presso una strada militare della dismessa base aeronautica di Castelnuovo.
Si continua quindi per un tratto di strada asfaltata fino al primo tornante, dopodiché si prosegue a destra lungo la stradina che porta a Casa Brombolina. Per non attraversare il cortile della fattoria, dopo la curva si imbocca la deviazione che scende in un avvallamento, costeggia ampi prati e risale all'interno di un boschetto di robinia riprendendo il tracciato originario.
Seguendo il perimetro della base militare, si raggiunge la sommità di un crinale con percorso a saliscendi e, attraversata una valletta umida, si punta in salita. Si attraversano quindi prati spaziosi fino a raggiungere un crinale detto il "Carpanè". Qui la vegetazione è quella tipica del castagneto microtermo, arricchita da qualche faggio e da roveri. Il percorso sale e scende, si riaccosta alla zona militare e attraversa una valletta umida tappezzata da aglio orsino, poi punta in salita.
All'incrocio si prende a sinistra salendo verso il bosco in direzione di un ripiano sassoso detto "carbonile del corno" per uscire, infine, sullo spigolo luminoso del "Corno del Venda".
Abbandonato il versante a condizioni climatiche submontane, si passa alla solare atmosfera del versante sud, ricco di essenze mediterranee. Il tracciato riprende prima in salita e poi tagliando in piano il versante, con percorso panoramico.
Per godere di un po' di ristoro l'ideale è sostare nei pressi delle due panche situate all'ombra dei roveri e dei castagni: il panorama dei colli sud occidentali vi lascerà senza fiato!
Soprattutto nel periodo estivo la zona è popolata da l'upupa, dal rigogolo, dal cuculo e raramente vengono avvistate la poiana, il gheppio e lo sparviere.
Ripreso il cammino, dopo una boscaglia di robinia si entra in un bosco di roverella, castagno, ciavardello, orniello e si affianca nuovamente la recinzione dell'ex base militare.
Costeggiando un querceto termofilo si scende fino a incrociare un tracciato più ampio che risale lo spallone a sud-est proveniente dalle "Fontane". Il tracciato ora scende lungo la tagliata dell'elettrodotto e offre un bel colpo d'occhio verso il borgo di Val Cingolina; percorre tre tornanti in rapida successione e incrocia la deviazione che sale ai ruderi del Monastero degli Olivetani.
Il sentiero, formato da gradini sostenuti da pali di castagno, porta alla "Fontana" vicino al rifugio del Re del Venda fino a ritornare al punto di partenza presso Casa Marina, chiudendo l'anello.
Note sul Sentiero
Segnavia Sentiero: n. 4
Lunghezza: 6 km
Tempo di percorrenza: 2 ore
Grado di difficoltà: EE - Per escursionisti esperti
Dislivello: 250 m
Mappa nella gallery
(photo credit: www.collieuganei.it)
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