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L'edificio storico, situato in uno dei Borghi più belli d'Italia, è stato inserito tra i siti museali Case della Memoria dall'omonima associazione.
Dopo la casa di Goffredo Parise a Ponte di Piave (TV) e quella di Papa Pio X a Riese (TV), anche la dimora di Francesco Petrarca ad Arquà è stata premiata come casa di cultura dall'associazione italiana "Case della Memoria", inserendola nel novero delle case museo che ospitarono figure illustri della storia e della cultura.
Un riconoscimento che aggiunge ulteriore lustro all'importante sito euganeo, inserendolo in un circuito nazionale capace di attrarre turisti da tutta Italia e non solo.
La Casa della Memoria di Arquà ora assurge, nella veste di casa museo, allo stesso rango delle dimore che, in varie parti d'Italia, accolsero scienziati come Galileo Galilei, artisti come Leonardo e Michelangelo e musicisti come Giuseppe Verdi.
Questi presidi culturali sul territorio sono importanti per diversi motivi; non solo perché promuovono e valorizzano eccellenze, ma anche perché non è possibile leggere le opere immortali dei grandi scrittori o ammirare i dipiti e le sculture di artisti geniali, senza conoscere il loro vissuto e il forte legame che questi hanno avuto con il loro ambiente, con i luoghi della loro vita.
Fu così anche per l'autore del "Canzoniere" e dei "Trionfi", le cui suggestioni e memorie furono profondamente legate al paesaggio euganeo.
La Casa del Petrarca: la storia
La leggenda narra che l'edificio venne donato a Petrarca dall'amico Francesco I da Carrara, signore di Padova e amico sincero del poeta, e che lo stesso Petrarca decise di restaurarlo seguendo personalmente i lavori.
La parte inferiore (dominicale) fu pensata per sé e i suoi familiari, mentre quella superiore (rustico) venne destinata alla servitù.
Il poeta si dedicò all'abbellimento del suo studio, alla cura del giardino e del brolo; in questo orticello il Petrarca amava trascorrere parte delle sue giornate.
All'interno della casa il poeta fece modificare la distribuzione degli ambienti: nella parte padronale la stanza centrale divenne salone di rappresentanza e di collegamento, illuminata da una grande finestra dalla parte del giardino e chiusa da un camino dalla parte del brolo; la stanza a sinistra fu divisa in due per ricavarne uno studiolo. Furono rifatte in stile gotico le finestre, furono aggiunti due balconi e tre camini.
Petrarca abitò questa dimora dal 1370 al 1374, ma già nel 1369 decise di trasferirsi nel paese di Arquà, forse perché il luogo gli ricordava il paesaggio toscano a lui caro, e qui trascorse i suoi ultimi anni di vita in totale pace e tranquillità, circondato da nuovi e vecchi amici e dai familiari: la figlia Francesca, il genero Francescuolo, la nipotina Eletta. Qui continuò ad attendere ai suoi studi e infine morì nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1374, reclinando il capo sui suoi amati libri.
Al centro della piazza della chiesa del borgo si trova tutt'oggi la tomba del poeta, un forziere in marmo rosso di Verona, realizzato sei anni dopo la morte.
Dopo la morte del Petrarca si succedettero diversi proprietari, ma la casa non subì sostanziali cambiamenti, nel rispetto del ricordo del poeta. Cominciava già a prendere corpo il mito della casa come luogo di memorie petrarchesche e meta di pellegrinaggio letterario e sentimentale.
Alla metà del '500 l'allora proprietario Paolo Valdezocco operò alcune modifiche nella distribuzione interna dei locali, fece aggiungere la loggetta e la scalinata esterna, dalla quale a tutt'oggi si accede al primo piano e fece dipingere gli affreschi che ancora si possono ammirare, ispirati alle opere del poeta.
Seguirono numerosi altri passaggi di proprietà, ma la casa mantenne sostanzialmente la sistemazione datale nel Cinquecento.
L'ultimo proprietario privato, il cardinale Pietro Silvestri, nel 1875 lasciò la casa in eredità al Comune di Padova, che ne entrò ufficialmente in possesso nel febbraio del 1876.
La Casa del Petrarca: oggi
L'attuale allestimento museale prevede al primo piano le seguenti sezioni: "La Casa di Francesco Petrarca", "Iconografia del Petrarca e di Laura", "Arquà e il territorio circostante", "La tomba del Petrarca", "Il mito della Casa: i registri dei visitatori", "Il mito della Casa: le reliquie e le medaglie commemorative".
Al piano terra, invece, è esposta una mostra fotografica che illustra le tappe principali della vita del Petrarca, gli itinerari e i soggiorni trascorsi nel Veneto.
Tra i rari oggetti esposti, familiari al poeta, vi sono: la sua sedia e la leggendaria gatta imbalsamata.
La Casa del Petrarca: info visite
Arquà Petrarca (PD)
Via Valleselle, 4
tel. +39 0429 718294
Apertura
da marzo a ottobre 09:00-12:30 / 15:00-19:00
da novembre a febbraio 09:00-12:30 / 14:30-17:30
ultimo accesso 30 minuti prima della chiusura
chiusura: tutti i lunedì non festivi, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre, 1 gennaio
Presenza di barriere architettoniche.
Biglietti
intero € 6,00
ridotto € 4,00
(photocredis collieuganei.it - su concessione del Comune di Padova - Assessorato alla Cultura)
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