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Ad Abano Terme un museo unico al mondo, nato per valorizzare, custodire e far conoscere il patrimonio della maschera.
Tutta l'umanità ha fatto uso della maschera fin dalle origini della civiltà: il suo uso e significato sono cambiati da un contesto all'altro nel tempo e nello spazio, eppure essa è sempre stata parte integrante della comunicazione sociale. Amleto e Donato Sartori, eredi di un'arte antica e da lungo tempo dimenticata, hanno riportato in vita questo prezioso strumento di comunicazione. Come? Con il Museo Internazionale della Maschera.
Il primo, scultore e poeta, inizia la propria esperienza creativa già dal 1928 con le sue prime sculture e maschere grottesche. Si dedica alla ricerca della maschera teatrale nell'immediato dopoguerra, quando l'Italia sente la necessità di ritrovare le proprie radici culturali. Parte così una lunga sperimentazione sulla Commedia dell'Arte e sulle tecniche di realizzazione della maschera in cuoio. Sue sono le maschere per le rappresentazioni curate da Strehler, De Bosio, Barrault e per il più grande degli Arlecchini di questo secolo, Marcello Moretti, ma anche per Eduardo De Filippo e molti altri tra i maggiori interpreti europei.
Dopo la scomparsa di Amleto, il figlio allievo Donato, scultore e performer, eredita il patrimonio culturale e tecnico del padre e ne continua la ricerca ampliandola, perfezionandola e adattandola alle esigenze della società culturale contemporanea. Continua in Italia il rapporto con il Piccolo Teatro di Milano e inizia un'intensa collaborazione con Dario Fo, Peter Oskarson e, più recentemente, con Moni Ovadia. Prosegue intanto anche la collaborazione con i maggiori registi e attori di teatro francesi ed inizia un rapporto nuovo con il teatro d'avanguardia americano ed europeo con produzioni non solamente teatrali bensì pluridisciplinari e multimediali.
Nel 1979, assieme all'architetto Paola Piizzi e allo scenografo Paolo Trombetta, fonda il Centro Maschere e Strutture Gestuali ad Abano Terme, portando avanti la ricerca sperimentale nel campo della scultura, dell'arte grafica e gestuale, realizzando seminari, laboratori, esposizioni, installazioni e performance nel territorio e nelle maggiori città del mondo.
È così che si arriva alla realizzazione del Museo Internazionale della Maschera! Inaugurato il 30 dicembre 2004 dal Centro Maschere e Strutture Gestuali, contiene parte della preziosa collezione di maschere teatrali frutto della produzione artistica dei Sartori in più di ottant’anni di attività, oltre ad una straordinaria quantità di maschere, reperti originali geo-etno-antropologici ed opere provenienti da varie parti del pianeta, raccolte in anni di viaggi e scambi culturali.
Le opere sono divise in tre grandi settori, articolati lungo i tre piani di Villa Trevisan Savioli, sede del Centro e del Museo.
Al piano terra la collezione "Etnologia e Antropologia" ripercorre la storia della civiltà attraverso la maschera. Dalle maschere rituali, propiziatorie ed evocative corredate di oggetti tribali, costumi e strumenti musicali, fino alle maschere e ai reperti inerenti al teatro. Circa 1600 opere, esposte a rotazione con mostre temporanee.
Il primo piano è dedicato invece al "Mascheramento Urbano e Struttura Gestuale", ovvero indagine, studio e sperimentazione di una nuova tipologia di maschera legata ad istanze contemporanee a carattere pluridisciplinare (arti visive, teatro, danza, musica, gesto...). Sono circa 400 le opere esposte in questa sezione tra documenti e materiali didattico-espositivi, opere grafiche ed opere plastiche.
È interamente dedicato al "Teatro" il secondo piano. Qui sono raccolte le opere più significative del Museo (circa 2000), quelle che ne costituiscono il nucleo centrale. Maschere realizzate in diversi materiali (cuoio, legno metalli e altro), sculture, costumi teatrali, accessori, calchi in gesso e terracotta e molto altro ancora, tra cui materiale inerente alle tecniche di elaborazione. Una vera e propria documentazione dell'opera grafica e pittorica dei due Sartori.
Ad ogni piano sono a disposizione del visitatore schede di percorso e di approfondimento, che permettono una lettura critica della collezione museale. Al piano terra si trovano inoltre un bookshop e l'area destinata alle esposizioni temporanee.
Moderno e dinamico, il Museo Internazionale della Maschera è davvero unico al mondo. Aperto ai giovani che vogliono imparare l'arte della maschera, agli studiosi desiderosi di confrontarsi su questo tema, ma anche ai semplici visitatori incuriositi da questo mondo, il Museo è anche centro integrato per promuovere e valorizzare arti, cultura e spettacolo, mettendo a disposizione i propri spazi per eventi culturali e artistici, meeting, servizi fotografici o riprese cinematografiche. In più, in sinergia con il Centro Maschere e Strutture Gestuali, è sede di attività didattiche, corsi di formazione, seminari internazionali, rassegne teatrali e video, ma anche di laboratori di conservazione, restauro, pittura e scultura.
Il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori si trova ad Abano Terme, in via Savioli 2 (angolo con via Pio X) nella prestigiosa e storica Villa Savioli Trevisan. Dispone di parcheggio ed offre la possibilità di visite guidate (minimo 10 persone).
Per scoprire altri dettagli, per rimanere informati sugli eventi in programma, o semplicemente per sapere costi ed orari, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale www.sartorimaskmuseum.it
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